Martars 26 Avost 2003, h 20:30

L’orde. cuant che i albanês o jerin nô

Libar adatament senic dal libri di Gian Antonio Stella

Par cure dal Teatro Incerto

Interpretis: Chiara Donada, Fabiano Fantini, Claudio Moretti, Stefano Rizzardi, Elvio Scruzzi, Gianluca Valoppi
Voltât par furlan di Federico Rossi

Progjet Colonos/Culturis in siele

“Si suppone che l’Italiano sia un grande criminale. È un grande criminale. L’Italia è prima in Europa con i suoi crimini violenti… Il criminale italiano è una persona tesa, eccitabile, è di temperamento agitato quando è sobrio e ubriaco furioso dopo un paio di bicchieri. Quando è ubriaco arriva lo stiletto… Di regola i criminali italiani non sono ladri o rapinatori – sono accoltellatori e assassini” (New York Times, 14-5-1909).
“Gli immigrati che vengono dalle province al di sotto del 45° parallelo sono, con poche eccezioni, dei malfattori. Quelli dalle province a nord di questo parallelo si sono dimostrati soddisfacenti lavoratori e timorosi della legge” (Letare “sientifiche” di un letôr al San Francisco Croniche, 1904).
“La percentuale degli stranieri con un’età mentale inferiore a quella di un undicenne è del 45,6%…” (North American Revue, 1922).
“Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro paese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e civiltà americana”. (Reports of the migration Commission, USA 1911)

Program Avostanis 2003