domenica 26 gennaio 2020, h 18:00

Dispatri

Mostra di pitture e incisioni di Safet Zec

Dal 26 gennaio al 21 marzo 2020
nella stalla dei Colonos, in concomitanza con gli incontri In File
+ sabato e domenica dalle h 18:00 alle h 23:00.

Con la collaborazione
di Marco Codognotto e Angelo Bertani

Il filosofo Hegel, paragonando la storia a un mattatoio, afferma che “il pensiero giunge di necessità a chiedersi in vantaggio di chi, e di quale finalità ultima, siano stati compiuti così enormi sacrifici”. Considerando che spesso, negli ultimi due secoli, le più atroci carneficine sono state perpetrate in nome di un popolo, di cui qualcuno si ergeva a inteprete indiscusso, quella domanda diviene oggi ancora più inquietante. Di contro nel romanzo “Guerra e pace” il protagonista Andrej, riverso a terra e ferito, scopre nel cuore della battaglia di Austerlitz il valore spirituale del cielo sconfinato, solcato da nuvole silenziose. Possono allora le immagini di un grande albero secolare nume tutelate di un piccolo paese sulle colline della Bosnia, di un pane su una rustica tavola contadina o perfino di alcune patate riposte per l’inverno riscattare gli uomini dalla violenza cieca dei tanti Sarajevo della storia? L’arte del bosniaco Safet Zec, artista internazionale, ci induce a credere di sì. Se sappiamo volgere il nostro sguardo agli affetti più veri e alle nuvole.
(Angelo Bertani)

Preziosa testimonianza di un artista bosniaco riconosciuto a livello internazionale. Nel 1992 a causa della guerra fu costretto ad abbandonare il suo paese, riparando a Udine. Attualmente vive e lavora tra Venezia, Sarajevo, Parigi e Počitelj.

Programma In File 2020