giovedì 29 luglio 1999, h 21:00
Proiezione del film di Padre David Maria Turolo e Vito Pandolfi (1963)
Presentazione in anteprima dei “tagli” del film, per la prima volta dopo 36 anni
Interventi di Livio Jacob – Sabrina Baracetti – Piero Colussi – Don Nicolino Borgo
Testimonianze di Riedo Pup, attore e collaboratore della lavorazione del film
In collaborazione con la Cineteca del Friuli – Centro Espressioni Cinematografiche – Cinemazero – Associazione Padre David Maria Turoldo
Padre Turoldo: “È un film d’inverno. L’ho voluto invernale”.
Andrea Zanzotto: “Certo, hai detto bene. Perché l’inverno non è la stagione della morte ma è quella dell’eternità. La stagione nella quale sembra che il mondo muoia, in realtà seppellisce i suoi germi per una futura crescita. Allora, noi diciamo che quel mondo contadino con tutti i suoi valori ricchi di umanità, che però era terribile perche tu non nascondi certo nulla, non lo presenti circondato da orpelli, ma nella sua tragedia; questi valori di solidarietà, quando ad un certo momento il mondo contadino è stato spazzato via da una bufera innovatrice che però doveva presentarsi in nome di altri valori più complessi mentre è stata qualcosa di caotico, di malformato, di abnorme; questo mondo è morto: ma è appunto un mondo che solo apparentemente se ne sta nella morte perché ha in sè questi germi di vita e di indicazione di possibilità di ripresa in termini diversi”.
Quando è uscito nel ’63, in pieno boom economico, il film “Gli ultimi” non ha avuto fortuna, ma il tempo porta giudizio e la profezia di quest’opera è diventata di piena attualità. Si potrà riscoprirla con intensità in una notte d’estate dentro il microcosmo di un vecchio cortile contadino colonico sopravissuto alla distruzione incivile di una civiltà.
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