lunedì 28 agosto 2000, h 20:30
di Miklos Hubay
Interpreti Maria Grazia Plos, Giuliano Bonanni, Massimo Somaglino
Regia Massimo Somaglino
Traduzione friulana Federico Rossi
Progjet Colonos in collaborazione con il Comune di San Vîito al Tagliamento
Repliche >> martedì 29 >>> mercoledì 30 agosto, h 20.30
Con questa produzione teatrale giunge a conclusione il lungo percorso di un’opera drammatica che Miklos Hubay, il più importante drammaturgo ungherese, aveva concepito ancora trent’anni fa e che, dopo aver smarrito una prima stesura, lo scorso anno è venuto in Friuli a riscriverla per i Colonos.
Il dramma affronta una questione di grande attualità, perchè racconta la morte (violenta) di un popolo e di una lingua. Una tragedia che si trasforma in un dramma per tutti. L’opera viene rappresentata per la prima volta e in più, per volontà dell’autore, nella lingua di una “minoranza”, ossia in friulano.
“Ho letto di un grande popolo indiano che per non lasciare tracce camminava solo nell’acqua dei ruscelli. Così neanche i cani riuscivano a far loro contro. Vent’anni fa erano in cinque. E un popolo: cinque indiani nell’acqua di un ruscello. Scalzi, Avevano imparato a comunicare tra loro come i sordomuti. Un grande popolo”.
(Infin il cidinôr, Miklos Hubay)
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