Il centro dell’attività dell’Associazione Culturale Colonos è all’interno e in dialogo con i suggestivi spazi agricoli che l’azienda agrituristica Ai Colonos ha recuperato nel 1992, intestando questo luogo alla memoria delle persone che vi avevano vissuto tra fatica e miseria, e non invece ai proprietari di turno, com’era sempre accaduto in passato.
Si tratta di una straordinaria testimonianza del mondo contadino e colonico, composta da un armonico sistema di edifici agricoli disposti attorno alla grande corte centrale, che un tempo fungevano da stalle, fienili, depositi per gli attrezzi agricoli, porcilaie, cantine, ufficio per il fattore e abitazioni per le famiglie dei coloni.
L’esistenza dell’edificio originario è attestata nel registro napoleonico del 1811. Nel corso del tempo si è sviluppata in un complesso articolato che, assieme alla vita agricola che vi si svolgeva, ha avuto il suo massimo sviluppo negli anni Trenta e Quaranta, per subire infine un inesorabile declino causato dal “boom” economico del secondo dopoguerra. Dopo essere stato abbandonato per una ventina d’anni all’oblio e al degrado, questo speciale microcosmo è stato recuperato con amore, nel rispetto della sua fisionomia, e riportato a nuova vita attraverso processi di rigenerazione sociale e culturale.
Con l’andare del tempo è stato “coltivato” il progetto della Corte dell’Arte che, in virtù di una serie di opere realizzate appositamente negli spazi colonici, fa emergere, rinnovandolo, lo spirito del luogo, in un dialogo creativo e progettuale fra il passato e il presente.