domenica 10 maggio 2020, h 21:00
Declamazione di Angelo Floramo,
con la complicità dei Carantan:
Glauco Toniutti – violino, cornamusa, mandolino, cucchiai e voce
Andrea Baracchino – chitarra classica, acustica, mandola e voce
Stefano Durat – armoniche diatoniche e percussioni
Caterina Vidon – violoncello
Esiste una letteratura d’invettiva in lingua friulana? Durante il corso di questa serata anomala e sguaiata, ma carica di umore nero mescolato ad amara dolcezza, nella stalla dei Colonos si leverà una voce blasfema e coscientemente eretica, capace di prendere a sassate il perbenismo delle classi dominanti, l’ipocrisia della Chiesa che ama “puttaneggiar coi regi”, la demagogia dei “sorestans”, mettendoli vergognosamente a nudo. Personaggio inedito e ad oggi sconosciuto, frequentatore di piazze e di osterie, questo oscuro cantore del ‘500 rievocato dalla terrigna capacità di ribellione insita nell’anima ancestrale dei Friulani, per la prima volta si presenterà con la sua voce greve e libertaria. La raccomandazione è quella di saper leggere tra le righe, nelle filigrane della Storia: perché nella mascherata sconcia e sporcacciona, nel ritmo molesto e grottesco, ce n’è per tutti i Signori, anche quelli del nostro tempo, che non verranno risparmiati in nome del popolo friulano e della Verità
Declamazione con musica
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