martedì 25 giugno 2024, h

Il Messaggero Veneto

articolo a cura di Alessandra Ceschia /LESTIZZA

Le comunicazioni ufficiali, a firma del presidente Federico Rossi, sono appena state indirizzate a coloro che, con la propria donazione, avevano contribuito a raccogliere fondi per garantire la sopravvivenza dei Colonos. Oltre 250 persone avevano aderito alla campagna di finanziamento promossa da Sergio Cecotti nel 2021, quando le sorti dell’associazione culturale sembravano tutt’altro che certe.
Da allora, molte cose sono cambiate: a partire dalla proprietà dell’immobile a destinazione agriturismo di Villacaccia di Lestizza che ne è la sede, divenuto proprietà, con una vendita all’asta, di Samuele Simonetto, imprenditore padovano cui fa capo l’azienda Mi.ele con sede legale a Vicenza. Il nuovo proprietario dell’immobile si è reso disponibile a garantire continuità all’attività dell’associazione culturale attraverso un contratto di affitto dei locali. Il costo potrebbe essere coperto attingendo al fondo — oltre 50 mila euro — che era stato costituito grazie all’iniziativa “Salviamo i Colonos”. Va in questo senso la direzione intrapresa dal presidente Rossi, di concerto con la nuova proprietà.
«L’acquisto dell’immobile — spiega Simonetto — va ricondotto all’attività di investimento promossa dalla società Mi.ele srl. Avevo visitato l’agriturismo, che mi ha piacevolmente sorpreso ma, francamente, ero ignaro dell’attività culturale che gravitava intorno ad esso. Vorremmo promuovere e valorizzare l’attività dell’agriturismo e ci piacerebbe anche dare continuità all’attività culturale che rappresenta un valore aggiunto. Non solo — aggiunge l’imprenditore —, nei nostri programmi c’è l’avvio di interventi di adeguamento e ristrutturazione dell’immobile che, altrimenti, rischiava di essere abbandonato a uno stato di degrado».
Il tempo intercorso fra la vendita all’asta alla fine dello scorso novembre e i primi accordi è dipeso dai passaggi burocratici necessari per definire il passaggio di proprietà. Poi, l’intesa fra la nuova proprietà e i vertici dell’associazione è stata sancita da una stretta di mano alla quale, ha assicurato il nuovo proprietario, farà presto seguito un accordo formale.
«La nuova proprietà — evidenzia Rossi — ha sempre manifestato una posizione di disponibilità rispetto all’attività promossa dai Colonos. Nei giorni scorsi, quando l’imprenditore ha ricevuto il decreto di proprietà, abbiamo messo a punto un’ipotesi di accordo che garantirebbe la possibilità di portare avanti l’attività perun periodo di circa sette anni sulla base del budget che fino ad oggi è stato conservato intatto. Avendo ora la necessità di disporre di queste risorse economiche, ci sembra opportuno chiedere a coloro che con le proprie donazioni hanno contributo a raccogliere questi fondi di potervi attingere per continuare a mantenere la sede operativa, l’archivio, i depositi peri libri e le attrezzature, tutti gli spazi e i locali che servono per le diverse attività culturali. Siamo felici per l’esito positivo di una crisi complessa che è andata avanti per tre anni e siamo grati ai simpatizzanti e a coloro che ci hanno sostenuti, in particolare a Sergio Cecotti e Madga Uliana, al Messaggero Veneto e a quanti si sono mobilitati a sostegno della causa, riconoscendo il valore dei Colonos».
Le basi perla 33ma edizione di Avostanis sono già state poste: il filo rosso dell’edizione sarà quello della Metamorfosi, una sfida che verrà trattata a livello generale, ma che riguarda la stessa associazione, una sorta di rinascita
che partirà dal 22 luglio con una grande festa arricchita dalla presenza di Radio Zastava. Un cammino che Avostanis non ha mai interrotto, nemmeno durante il Covid o
negli ultimi, difficili, anni e che si snoderà all’insegna della rinascita, suggerisce Rossi.
Prima di proseguire, però, il presidente guarda a coloro che, con un gesto di solidarietà, hanno permesso quella rinascita e chiede loro il consenso per attingere a quel contributo così da coprire le spese di affitto e gli oneri accessori. La disponibilità andrà manifestata entro il 30 giugno. In caso di mancata comunicazione, sarà ritenuto valido il principio del silenzio assenso.

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