lunedì 07 agosto 2017, h 21:00
A cura di Massimo Somaglino
Con Massimo Somaglino, Fabiano Fantini e Elvio Scruzzi
Musiche Vittorio Vella (tastiere e complementi sonori) e Denis Biason (chitarra)
La città di Udine (perché è lei) immaginata al futuro da Stefano Moratto non lascia presagire niente di buono, per noi e per i nostri figli… Un luogo e un tempo da paura… Un brutto posto. Senza un briciolo di verde, un dissolversi di muri e di gente, dove soprattutto si mangia male (quanto male, lo si scoprirà) e si beve peggio. Una vita indegna. Anche il lavoro: spezzare ossa per aggiustare ossa. Tutto un lavorare inutile. Neanche parlare della periferia, che poi sarebbe quella che con ostinazione continuiamo a chiamare “La Patria del Friuli”, ma che faremmo meglio a cominciare ad abituarci a chiamare “nulla al di là della cinta”. Fa paura, il nulla, si sa… Ma se uno scrittore (di solito gli scrittori scorgono cose che noi non riusciamo ancora a vedere) si inventa una cosa così, e ribalta radicalmente l’idea di città (e di terra) salda e silenziosa, pulita e onesta, laboriosa e ordinata, che ci mantiene del tutto tranquilli, allora bisogna gridare, urlare, a gran voce, dare l’allarme, ancora prima di capire bene il perché, come le marmotte sulle rocce, avvertire la gente di stare all’erta, che le gemme del melo stanno scomparendo.
Per farlo, naturalmente, servono attori e musicisti. Eccoli qui.
– Massimo Somaglino
Recital musicale
Inaugurazione mostra
Lettura scenica
Lettura scenica
Conferenza di Philippe Daverio
Talk show con il Teatro Incerto
Laboratorio performativo
Mosaico culturale
Diorama performativo
Riflessioni ad alta voce
Evento artistico in forma di gara
Presentazione libro