domenica 12 marzo 2006, h 17:00

Casa mia, casa mia, per piccina che tu sia, tu mi sembri una badia

Installazione artistica

Progetto e realizzazione dei giovani artisti iscritti all’Accademia di Belle Arti di Venezia
A curea dei corsi di Pittura di Eugenio Comencini e Aldo Grazzi,
sede di Villa Manin

I luoghi, le nazioni, le regioni, le province erano caratterizzate da stili architettonici che le identificavano. Le abitazioni rispondevano alle funzioni relative alle condizioni climatiche, storiche e sociali delle diverse comunità. Questa moltitudine di forme rappresentava una grande potenzialità di mestieri e conoscenze attraverso le quali le popolazioni si esprimevano e riconoscevano.
Ora le aree lottizzate delle periferie e dei paesi sono costituiti da costruzioni dagli stili incerti, ibridi ed omologati, insensati e privi di quell’originale ed efficace cultura architettonica acquisita nel tempo dalle popolazioni.
Lo chalet dei pastori svizzeri è ormai frequente in prossimità delle spiagge mediterranee ed il tetto piatto a terrazzone delle solari abitazioni del sud è gettonato dagli abitanti della nebbiosa padania solo con l’aggiunta di un terrapieno, che fa tanto collina, serramenti e prato all’inglese con muretto esotico spagnolo. In una unica costruzione si concentrano i desideri frustrati di una vita.
Cosa può succedere allora se un gruppo di persone, per di più artisti, né architetti né geometri, decidono di costruire una sola casa costituita dalle diverse parti che esprimono i loro diversissimi ed indispensabili desideri abitativi?

Programma In File 2006