sabato 18 febbraio 2006, h 17:00
mostra di Nane Zavagno e Michele Bazzana
a cura di Angelo Bertani
Inaugurazione e incontro pubblico con gli artisti
La capacità di costruire con metodo, con maestria, con la sapienza di un fare che sa rinnovarsi e innovare: questa è la qualità prima dell’arte di Nane Zavagno.
L’utilizzo della tecnologia per fini poetici, ironici, paradossali: questo invece è il carattere
principale dell’arte di Michele Bazzana.
Una mostra, due artisti, due modi molto diversi di avvicinamento all’opera, comunque
significativi di due tendenze centrali dell’arte del secondo Novecento: quella che continua a credere nell’unità classica della forma e quella decisamente anticlassica che vede proprio nella eterogeneità e nel frammento l’essenza della propria ricerca.
Nane Zavagno flettendo alcune foglie di alluminio o costruendo rosoni con i bianchi sassi del fiume ha saputo proporre forme nuove, inedite, di ben saldo valore formale, e però anche archetipiche e sottilmente evocative di una sensibilità naturalistica.
Michele Bazzana, al contrario, utilizzando piccoli accorgimenti tecnologici, ha stravolto le finalità della stessa tecnologia secondo un procedimento in cui l’entropia, sempre in agguato, ci mette sull’avviso e ci dice che in fondo l’arte non è, come sembra, un gioco.
Due artisti, due modi per andare “verso” ciò che è “altro”, ciò che ci separa per un momento dal dominio brutale della quantita.
(Angelo Bertani)
Incontro e mostra
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